Martedì 24 marzo 2009, ore 11.00
Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio
Concerto-spettacolo
"La forza di dire no"

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Martedì 24 marzo 2009 presso la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale si svolgerà il concerto-spettacolo La forza di dire no, ideato e realizzato dalle classi prime, seconde e terze della scuola secondaria di I grado “E.S. Recagno” di Cogoleto (GE), in collaborazione con la scuola “S. Pellico - A. Frank” (SP).

Sulla scena, creata dal laboratorio artistico, si avvicenderanno i giovani concertisti dell’indirizzo musicale (flauti traversi, trombe, violini, chitarre, violoncelli, tastiere, percussioni), il coro ed i lettori del laboratorio teatrale.

Il progetto - dedicato a chi sa elevare coraggiosamente la propria voce fuori dal coro - è nato come un mosaico, fatto non di tasselli pietrosi o vitrei, ma di voci ed idee, intorno a sette canzoni che portano con sé la forza della libertà e della pietà umana, con la speranza che in futuro si possa guardare al nostro vicino con più apertura e meno paure.
A muovere i ragazzi è stata la voglia di fare proprie quelle canzoni di Fabrizio che raccontano di realtà profondamente umane, segnate dai propri limiti, scelte e passioni che la buona società rinnega.

È la storia dei poveri diavoli che De André ha conosciuto nei carruggi di Genova, degli esclusi che ritrovò in Sardegna, ma che aveva conosciuto per la prima volta nelle riserva della città vecchia, delle graziose di Via del Campo e dei balordi che per mangiare potrebbero anche dar via la loro madre.
Così ci racconta Faber, definendoli “i fiori che sbocciano dal letame, i senza Dio per i quali chissà che Dio non abbia un piccolo ghetto ben protetto, nel suo paradiso, sempre pronto ad accoglierli”.

Il progetto è dunque un omaggio nato da una fragile esperienza, ricca però della voglia di conoscere e imparare ad amare chi avuto il coraggio di dire no alle ingiustizie, alla morale borghese, alla morte di altri, convinti di poter credere che si possa amare il diverso che ha scelto la strada forse meno percorsa per trovare se stesso.
Dal sacrificio di Piero all’offerta del pescatore, passando per i carruggi e il molo, incontrando il suonatore Jones che non ha non mai rivolto un pensiero non al denaro, non all’amore né al cielo, fino all’amara riflessione sui giochi di guerra, con la speranza nel cuore che a tutti la pietà non sia di vergogna.