Evidenziando l'artificialità degli odierni manufatti, Tony Cragg realizza assemblaggi e sculture biomorfe con materiali trovati e di recupero, ai quali ridona vita disponendoli in nuove forme, sulla parete o sul pavimento dello spazio espositivo. Il suo metodo cerca di evidenziare il vasto spiegamento di oggetti e immagini che ci circondano, ma con cui sente che l'uomo moderno ha un rapporto superficiale e di natura essenzialmente funzionalistica. Cragg ha vinto il Turner Prize nel 1998, nel 2001 ha ricevuto il CBE per i servizi per l’arte e nel 2002 il prestigioso Piepenbrock Premio per la scultura.
