Dopo le prime ricerche concettuali basate su manipolazioni fotografiche, Kiefer si è imposto come uno dei più significativi rappresentanti della nuova pittura tedesca. Il suo impegno è quello di svelare, tramite il disegno e l'uso di simboli, la qualità stratificata dei processi storici. Violente pennellate ricche di pasta, cromie prevalentemente grigie e brune con inserti materici animano le sue tele, quasi sempre di grandi dimensioni. I soggetti – ampi spazi deserti o paesaggi devastati dalla guerra – gli consentono di alludere alle tragedie del secolo e agli ambienti in cui questi drammi si sono consumati. La figura umana non compare quasi mai, fagocitata in un vortice buio in cui sprofonda chi ha martoriato il prossimo.
