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incontri
Viaggiar per storie
Per sfida, conoscenza e per ardoreCinque incontri a Palazzo Ducale
29 aprile - 27 maggio 2013
ingresso libero
Organizzato dalla Fondazione Garrone
L'obiettivo testimone
Gianni Berengo Gardin
29 aprile 2013, ore 21
20130429_gardin.mp3 - durata 1h.19m
Gianni Berengo Gardin è uno dei più grandi fotografi italiani.
Ha pubblicato oltre 200 libri di fotografia, molti dei quali hanno contribuito in modo essenziale al racconto dell'Italia che cambia. Ha esposto in centinaia di mostre, in diverse parti del mondo.
Nell'Italia che si trasforma, sotto la spinta e l'urto della crescita industriale
e che sconta i postumi della ricostruzione, Gianni Berengo Gardin è stato e
continua a essere un testimone al tempo stesso soggettivo e fedele. Nei suoi circa
200 libri ha raccontato città e paesi d'Italia e d'Europa, attraversandoli
qualche volta in treno, spesso girandoli a piedi, per soffermarsi sui volti e cogliere
gesti che, se non fosse stato per l'istantaneità magica dell'obiettivo,
l'occhio probabilmente avrebbe ignorato o perso.
A proposito dell'Italia, è stato scritto che Berengo Gardin, "vero globe trotter dell'immagine",
ha costruito un "insostituibile mosaico visivo... dagli anni Cinquanta a oggi" [I. Zannier]. Ma
la sua "penetrazione sociologica ed estetica" è sempre la stessa: sia che Berengo Gardin
colga l'essenza di luoghi sia che ritragga volti, nel Bel Paese o altrove. Il suo stile e
la sua peculiarità è andare dritto al punto in cui qualcosa che era si sospende
nell'istante dello scatto mentre già si sta trasformando in altro; mentre già
prende forma sul suo pastoso bianco e nero, senza sapere ancora se avrà una consistenza e quale.
Il disagio di cui riferiva Guido Piovene, apprestandosi a descrivere Venezia ("Saprò veramente
vedere una città come Venezia?" si domandava nel suo Viaggio in Italia) è il disagio
che tocca ogni narratore che si propone di cogliere l'estroversa abbondanza dell'Italia - paesaggi,
urbani e non, persone, mestieri - senza perdere la privata ricchezza dei particolari. I gesti,
i mestieri, le feste, i volti nelle vie che le fotografie di Gianni Berengo Gardin, da cinquant'anni,
restituiscono in un fermo divenire sembrano in ogni istante pronti a ritrovare la via del racconto,
conservando le contraddizioni mai dismesse della vita.