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Com'è fatto il mondo?
Un viaggio tra cielo e terra


21 gennaio - 25 febbraio 2014

Salone del Maggior Consiglio

Com'è fatto il mondo?
Acqua: questa sconosciuta
Giulio Armando Ottonello

docente di Geochimica, Università di Genova
4 febbraio 2014, ore 17.45

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Dopo tutto Cartesio aveva ragione, e questa sorta di  “astro incrostato” sul quale viviamo aveva ricevuto buona parte dell’acqua dal Cosmo, durante il suo accrescimento…. Ma cosa è questa “acqua” di cui tutti parlano senza nulla o quasi nulla conoscere?   Da puristi potremmo dire che è il composto H2O nello stato di aggregazione liquido ma questa definizione è troppo arida e non trasmette per nulla il desiderio di conoscerne le straordinarie proprietà. L’acqua, sorgente e linfa di vita, è innanzitutto un solvente polare formidabile, in grado di dissolvere costituenti essenziali e trasportarli per lunghissime distanze a fornire nutrimento ad animali e vegetali. L’acqua non è affatto “comune” ed è piuttosto raro incontrarla nel Cosmo che conosciamo: sopravvive in un ristretto campo termico, che per comodità abbiamo rinchiuso in un centinaio di gradi (dal punto in cui a pressione ambiente scompare per dar luogo al ghiaccio di tipo I, al punto in cui si trasforma in gas) e che abbiamo definito appunto “centigradi”. Si decompone a dare gas ossigeno se il sistema in cui si trova è troppo ossidante o a dare gas idrogeno se è troppo riducente (in una scala di pochi Volts).   Si decompone (in minima parte) in forma ionica a dare protoni ed idrossili che interagiscono rapidamente con le altre specie solute a formare i più svariati sali (quando la concentrazione è sufficientemente elevata) o a dissolverne altri. L’acqua non si “consuma”, si rinnova continuamente nel ciclo degli elementi, ma l’Uomo è in grado di alterare pesantemente le dinamiche di ricarica delle falde da cui si approvvigiona. Infine l’acqua ha “memoria” ma è una memoria puramente chimica ed attraverso questa ci racconta la sua storia pregressa, il percorso ed tempo trascorso nei meandri della Terra. Un tempo “geologico” che, per nostra immensa fortuna, poco ha a che fare con le effimere dinamiche cui siamo adusi.