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Focus On N.098, 17/10/2008

Meetix: intervista a Lucio Caracciolo

Giovedì 16 ottobre, l’incontro con il direttore di Limes. Racconterà le trasformazioni del mondo dopo il crollo della Borse

La rassegna Meetix prosegue giovedì 16 ottobre 2008 alle ore 17.45 presso la Sala Camino di Palazzo Ducale, con un incontro dal titolo quanto mai attuale: Il mondo dopo Wall Street. Ospite Lucio Caracciolo, direttore di Limes, rivista italiana di Geopolitica.

Il crac finanziario di Wall Street e della altre borse mondiali ha segnato un punto di non ritorno. Stiamo assistendo ad una trasformazione epocale degli equilibri? «Sì – dice Caracciolo - il mondo sta cambiando a grande velocità. Soprattutto a causa della crisi. Ma sostanzialmente stiamo assistendo al fallimento del progetto americano di rappresentare un unico polo di riferimento. Si è inceppato il meccanismo in base al quale gli Usa attraevano risorse da fuori invadendo in seguito i mercati di tutto il mondo grazie alla propria egemonia culturale, economica e militare».

Ma non è anche il fallimento di un sistema economico? L’intervento degli Stati per risollevare le Borse non è contro l’idea di capitalismo liberista che viene propugnato da anni, dagli Usa per primi? «Sì, può essere vista come una sconfitta secca, oppure come una pronta reazione. Anche se non so nemmeno quanto sia appropriato oggi parlare di capitalismo, ormai nazionalizzano anche negli Usa, anche se non possono dirlo». L'altalena delle Borse, tra disperazione ed euforia, è una sbalzo di emozioni, ma quanto ci metteranno le conseguenze ad arrivare anche nella vita reale dei cittadini? «Il riflesso è già visibile. Per troppo tempo si è enfatizzato il ruolo dell’economia cartacea, ma è chiaro il rapporto che c’è con l’economia reale. Recessioni e riduzioni di crescita sono alle porte, la differenza sarà tra paesi che per questa recessione crolleranno, e paesi che registreranno qualche punto in meno di crescita, come la Cina».

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