Incontro con Boris Pahor


Incontro con Boris Pahor

Incontro con
"Boris Pahor"
Sala del Minor Consiglio
9 giugno 2010, ore 17.30

Dopo quello con Simone Veil, dei giorni scorsi, mercoledì 9 giugno, a Palazzo Ducale di Genova, si terrà un incontro d’eccezione con Boris Pahor.

Come una sorta di rilettura del Novecento attraverso lo sguardo di grandi protagonisti, queste iniziative aperte al pubblico ci permettono di ascoltare le testimonianze di grandi protagonisti del nostro tempo. In particolare quella con Pahor, uno dei massimi scrittori europei contemporanei, che con le sue opere trasmette senza retorica una straordinaria saggezza nell’analizzare le vicende storiche, ci potrà avvicinare alla storia e cultura di un mondo europeo spesso lontano e invisibile ai molti.

Nato a Trieste nel 1913, di minoranza slovena, durante la seconda guerra mondiale è stato deportato come prigioniero politico nei campi di concentramento nazisti, esperienza che lo ha segnato fortemente e di cui si trova traccia nella sua produzione letteraria. I suoi libri, scritti in sloveno, sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco, spagnolo e perfino in esperanto. Segnalato più volte all’Accademia di Svezia che assegna il Nobel per la letteratura, nel 2007 ha ricevuto la Legion d’Onore dal presidente della Repubblica francese. In italiano, oltre a Necropoli e Qui è proibito parlare (Fazi Editore 2008), sono stati pubblicati La villa sul lago (Nicolodi Editori), Tre volte no. Memorie di un uomo libero (Rizzoli), Il petalo giallo, Il rogo nel porto e Una primavera difficile (Zandonai Editore).

Nel 2008 ha vinto il Premio Internazionale Viareggio Versilia e Necropoli è stato nominato “Libro dell’anno” dalla trasmissione Fahreneit – Radio 3. Ha ricevuto di recente, a Vienna, la Gran Croce d’Austria, massima onorificenza austriaca per la scienza e l’arte; inoltre il prossimo 12 giugno ritirerà a Lignano il premio Hemingway-Sparkasse 2010.

All’incontro parteciperà Silvio Ferrari, saggista e traduttore e Andrea Plebe, giornalista de il Secolo XIX.