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Focus On N.133, 19/06/2009

Joumana Haddad al Festival di Poesia

La poetessa e giornalista libanese Joumana Haddad è ospite del Festival di Poesia e dei suoi aperitivi poetici a m.cafè di Palazzo Ducale. È bella intelligente, e coraggiosa: parla sette lingue, insegna l’Italiano e sta preparando un dottorato sul tema della traduzione poetica. Ha curato per anni le pagine culturali del maggiore quoditiano del suo paese, An Nahar.e nell’aprile 2009 ha fondato la rivista Jasad (che tradotto significa “corpo”), che in Libano ha avuto un successo imprevisto e ha fatto grande scalpore.

La poetessa si è sempre occupata della tematica del corpo e la sua rivista parla di erotismo e sessualità: falli di ogni forma e foggia, articoli in cui si parla di come fare sesso. si è attirata le ire dei religiosi di tutte le case - cristiani e musulmani - e persino minacce. Anche perché la scelta di pubblicare in lingua araba ha evidenziato un intento preciso: rivolgersi ai libanesi in primis ma non solo. E ovviamente la cosa non è piaciuta. In Arabia Saudita per esempio il periodico è censurato, ma moltissimi sono i lettori arabi che hanno trovato il modo di ovviare alla censura abbonandosi. Così alla fine la censura paradossalmente ha incrementato la curiosità e favorito la diffusione.

Joumana Haddad sarà ospite del Festival Internazionale di poesia anche nella serata di sabato 20 giugno a Palazzo Ducale (21.00 - Cortile maggiore) con Il ritorno di Lilith, letture dal suo recente libro edito in Italia Adrenalina (edizioni del leone). Poesie “scritte con le unghie”, come dice la stessa autrice, che graffiano e colpiscono il lettore nel corpo e nell’anima.

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