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Incontro
“Obama, tra fede e politica”
Sala del Camino
15 maggio 2010, ore 17.00

Sabato 15 maggio, nella Sala del Camino di Palazzo Ducale, alle ore 17, si parlerà – nell’ambito dell’iniziativa “Obama, tra fede e politica” – dell’influenza dell’elemento religioso non soltanto sull’attuale presidente degli Stati Uniti, ma anche sulle politiche degli ultimi maggiori leader del partito democratico.

L’occasione è offerta dalla presentazione di due interessanti volumi – La fede di Obama e Il sogno e la politica – alla presenza del Presidente di Genova Fondazione per la Cultura, Luca Borzani, e degli autori.

In La fede di Obama (Ed. Claudiana, 2009), l’autorevole studioso valdese Giorgio Bouchard introduce nella realtà del protestantesimo americano analizzando la vicenda umana di Obama e andando alle radici della sua emblematica figura: figlio di un padre africano, di tradizione musulmana, ma dichiaratamente ateo, e di una madre, espressione della cultura liberal che rispetta le tradizioni religiose, rimanendone comunque indifferente. Per l’autore la scissione tra fede e modernità secolarizzata si ricompone nel riconoscimento di una natura umana segnata dal peccato che non conduce al pessimismo e all’alienazione, ma a quel realismo cristiano di cui è impregnata tutta l’opera e la vita di Reinhold Niebuhr. Per comprendere il primo presidente di colore degli Usa, infatti, non si può ignorare l’orizzonte culturale aperto da questo teologo che, prima di insegnare ad Harvard, svolse la missione di pastore nella Detroit degli anni venti opponendosi al potere della Ford. Un impegno sociale definito dalla scelta cristiana, propria di altri testimoni credibili come Martin Luther King o Dorothy Days, fondatrice dei Catholic Workers.
Questo è ciò che ha incontrato Obama e lo ha portato alla conversione senza abiurare le proprie origini, che sono come il Dna della cultura contemporanea.

Il secondo volume – Il sogno e la politica, a cura di Debora Spini e Margherita Fontanella (ed. University Press, 2008) – raccoglie una selezione di discorsi pubblici dei maggiori leader democratici da John Fitzgerald Kennedy fino a Hillary Clinton e Barack Obama. Presidenti, candidati presidenziali, figure di spicco della storia americana che attraverso la parola declamata in pubblico, nel vivo, quindi, della competizione e del dibattito, hanno saputo catturare e proporre nuove aspirazioni e visioni del futuro della nazione e del mondo.