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Umberto Galimberti

Focus On N.53, 18/01/2008

Umberto Galimberti ospite dei Buonavoglia

Il filosofo Umberto Galimberti è ospite dei 'Buonavoglia' venerdì 18 gennaio 2008 (ore 20.30) presso il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale. L’occasione è l’incontro dal titolo "Il 1945 - L’età dell’atomica e della tecnica", organizzato nell’ambito del ciclo "I 5 anni che svolsero il mondo". Insieme a lui, lo storico Giovanni De Luna.
Il rapporto tra l’uomo e la tecnologia si è invertito: la tecnica, che noi siamo abituati a vedere come un mezzo, è diventata un fine. Di questo si parlerà nel corso dell’incontro. «L’esempio della bomba atomica è paradigmatico» sostiene Galimberti: «oggi noi siamo possesso di ordigni che potrebbero distruggere la terra diecimila volte, eppure questo non impedisce che ci si impegni per migliorarla ancora. Ma che bisogno c’è? Dobbiamo capire che, in sé, la tecnica non ha scopi antropologici, è fine a se stessa».

Umberto Galimberti ha da poco pubblicato il libro "L’ospite inquietante - Il nichilismo e i giovani" (Feltrinelli, p.180, 12 Eu). Bullismo, apatia, droghe, suicidio e omicidio: tutti temi all’ordine del giorno, ma hanno una spiegazione? I drammi dei giovani derivano da un disorientamento generale, questa la tesi da lui espressa.
I giovani stanno male, anche se spesso non lo sanno. Sono nichilisti. Non si tratta di una malattia psicologica individuale dei ragazzi, è un problema culturale, e quindi sociale, anche se certamente non tutti i giovani sono così: «sono crollati tutti i valori pre-esistenti senza che se ne siano trovati di nuovi», dice Galimberti.
Ma c’è una soluzione? Secondo il filosofo sì: «la conoscenza e l’amore di sé, trovare il proprio 'dàimon' (demone), e farlo fiorire, sviluppare 'l’eudàimonia'». Che in greco vuole dire ‘felicità’.

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