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Matefitness

Focus On N.2, 08/02/2007

Matefitness

Alle Olimpiadi Internazionali della Matematica "le ragazze stanno venendo fuori alla grande", afferma prima ancora della domanda Giuseppe Rosolini, docente di logica al DISI (Dipartimento di Informatica e Scienze dell’Informazione) di Genova e coordinatore locale delle competizioni dedicate agli/lle alunni/e delle scuole superiori che vanno avanti ormai da 20 anni. Gli allenamenti a questo appuntamento sportivo-intellettuale si stanno tenendo a Genova nella palestra della matematica Matefitness (a Palazzo Ducale) e il secondo è fissato per venerdì 9 febbraio (dalle 15).
A guidare ragazzi/e nella preparazione sarà la rumena Mihaela Badescu che proporrà quesiti, dimostrazioni e soluzioni dei problemi nei diversi ambiti matematici in cui si articola la gara: algebra, geometria, logica, probabilità e teoria dei numeri. Il primo appuntamento infatti sono le selezioni provinciali il 21 febbraio che si terranno al dipartimento di Matematica dell’università di Genova. La finale nazionale sarà a Cesenatico, tra l’11 e il 13 maggio 2007, mentre le vere e proprie Olimpiadi Internazionali quest’anno si terranno a Hanoi in Vietnam, tra il 19 e il 31 luglio 2007.

Le origini di questa iniziativa si perdono nel tempo, ma pare abbiano trovato l'humus ideale proprio nell’Europa dell’est da cui ancora oggi provengono molti giovani campioni, da non confondere con i temutissimi avversari -difficile chiamarli sfidanti data la superiorità- i cinesi. "In Cina fa notizia -continua Rosolini- quando nessuno dei loro si piazza tra i primi 20. Anche perché chi tra di loro è bravo in matematica accede a scuole speciali per lo studio della disciplina a partire dai 10 anni". E a livello europeo chi è l’avversario più temibile? "I paesi dell’est senza dubbio: Romania, Lituania e un tempo anche la Polonia, ma non in questo momento".
Ma da dove parte tutta l’organizzazione? "L’invito a partecipare arriva al Ministero degli Esteri che lo passa a quello della Pubblica Istruzione che a sua volta lo gira all'Unione Matematica Italiana. Due ottimi selezionatori olimpici sono due docenti di Pisa: Massimo Gobbino, analista e Roberto Fornicich, teorico dei numeri. Da loro parte tutta l’organizzazione e i professori mobilitati, a titolo volontario, sono l’emanazione della ragnatela in cui si articola il lavoro nelle diverse provincie".


Come per tutti gli sport, anche per le questi giochi olimpionici il segreto sta in un buon allenamento, costante e appassionato. I trucchi invece sembra non funzionino tanto bene. "Quello che occorre davvero è una mente aperta, poi dal lato pratico si può trovare materiale su cui lavorare sul sito. Il consiglio è fare tanti tanti problemi e non precludersi nessuna possibilità. La ragazza che l'anno scorso si è piazzata dodicesima tutti i giorni fa circa tre ore di problemi che è un pò come andare in piscina.
Per i ragazzi e le ragazze è una grande opportunità per uscire dagli schemi di apprendimento scolastico. Senza pensare che il problema si deve fare così o cosà, una volta applicati certi metodi risolutivi, se non funzionano se ne inventano di nuovi. E poi tutti i problemi, fino all’appuntamento di Cesenatico, si risolvono con facilità senza studi specifici e divertendosi moltissimo".
Quand'è che un problema diventa bello? "Quelli che non si possono inquadrare in una situazione standard, che sono ancora tantissimi tra cui parecchi di alcune edizioni storiche delle Olimpiadi. E poi funziona un po' come con una poesia, un problema che è diverso da tutti gli altri ha una sua estetica che lo rende affascinante".

La particolarità di questi giochi olimpici -a parte diffondere grandi malinconie tra i più grandi- è di mantenersi forzatamente molto giovani, "l'età giusta per i risultati migliori sta tra i 17 e i 18 anni".
Meno male allora che a Genova i nostri atleti possono contare su Matefitness, o no? "La palestra della matematica dà l’apporto che ancora mancava in Italia, ovvero modificare l’immaginario sulla matematica e non trasmetterne più uno così ostile. Matefitness sta cercando di colmare quel gap che invece non c’è negli altri paesi nell'ottica di far diventare la matematica una parte della cultura della nazione accettabile e utile come tutte le altre. Atteggiamento che in altri paesi è diffuso da tempo. Tornando nell'est europeo, e mi riferisco ancora ai tempi della cortina di ferro, si poteva comunque percepire la gioia di affrontare problemi e risolverli, condivisa da tutta la popolazione", chissà forse in fuga da altre questioni, l'astrattezza della matematica dava rifugio, sfogo e soddisfazione a molti.

Laura Santini

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