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TIWANAKU - CITTÀ ETERNA DELLE ANDE
5 maggio - 20 agosto 2000
Alla scoperta di una civiltà perduta
Giunge a Palazzo Ducale, per la prima volta in Europa, una grande
mostra di reperti archeologici della civiltà pre-incaica
Tiwanaku.
Tiwanaku, una delle culture più ricche ed importanti
dell’antica America Latina, si sviluppò nel cuore di un
preciso contesto geografico; più esattamente sull’altipiano
dell’attuale Repubblica Boliviana: una vasta meseta incastrata
tra i due bracci della Cordigliera delle Ande e incorniciata da
cime imponenti che svettano oltre i 6.000 metri.
A partire dal suo epicentro culturale, situato in prossimità
del lago Titcaca, Tiwanaku costituì il primo stato andino
con un territorio centrale. La sua benefica influenza
civilizzatrice e culturale si estese oltre l’altipiano e le valli
delle immediate vicinanze, allargandosi fino a coprire la parte
occidentale e quella centrale della attuale Repubblica Boliviana,
il nord-est argentino ed il litorale del Pacifico da Kopayapu
verso il nord. Sotto il suo influsso si creò uno stato
parallelo nella Sierra peruviana, conosciuto come Wari-Tiwanacu.
Il suo spazio centrale, unito alle aree di influenza, abbracciava
un'estensione superiore ai 600mila chilometri quadrati.
Le primissime tracce di Tiwanaku risalgono a più di 3000
anni fa quando, dall'altra parte del mondo, i Greci davano forma
a piccole tribù sulle rive del Mediterraneo e gli Egizi
conquistavano la Siria e l'Etiopia.
Il suo vero e proprio inizio fu contemporaneo a quello dell'Epoca
Romana (500 AC - 100 DC).
Il suo momento di maggior splendore coincise con il periodo
dell’Impero Bizantino, dell’Islam di Maometto e dell'epoca Sui,
Tang e Sung nella Cina. La sua fine fu parallela alla
civilizzazione Maya in Centro America e all'epoca di Gengis Khan
(1000-1470 DC).
Fu la cultura più longeva del continente sudamericano.
Lo stato di Tiwanaku esercitò la sua influenza su vasti
spazi del Sud America, attraverso una complessa articolazione di
apparati ideologici e tecnico-amministrativi molto ben strutturati.
La potenza economica sviluppatasi con l'uso di tecnologie
agricole che copiavano i modelli della natura, con profondo
rispetto verso di essa e comprensione delle leggi che la
governavano, produsse una importante specializzazione nel lavoro,
fatto che, in ultima analisi, generò una palese
differenziazione.
Una parte della popolazione, infatti, fu capace di dedicarsi a
tempo pieno alla pianificazione di un ordine sociale; un'altra
all’esecuzione di opere di vera e propria importanza materiale ed
anche al perfezionamento di un pensiero sintetizzabile in una
molteplice ed artistica simbologia.
Tutto ciò permise alla civiltà Tiwanakota di avere
un imponente numero di corporazioni artigianali dedite ai lavori
in metallo, legno, ceramica e tessuti con una qualità ed
una perfezione mirabili.
La mostra di Palazzo Ducale, i cui reperti archeologici provengono
dal Museo Nazionale di Archeologia e dal Museo di Metalli Preziosi
della Bolivia, è presentata in un efficace contesto
scenografico realizzato con grafici, plastici e testi esplicativi.
I 237 reperti in mostra, tra cui ori, argenti, terrecotte ed
importanti stele litiche, permettono ai visitatori di comprendere
l’alto valore di tale cultura e quale contributo essa abbia dato
all’evoluzione di molte popolazioni dell’America Latina.
A complemento della mostra sono previste visite guidate e
attività collaterali.
Dopo il debutto a Genova, la mostra si sposterà in altre
città italiane fra cui Firenze, Milano e Roma.
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