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Focus On N.109, 28/01/2009

Gad Lerner a Palazzo Ducale

Il giornalista e scrittore ospite a Genova per celebrare il Giorno della Memoria. In sala tante scolaresche e 12 liguri sopravvissuti ai campi di sterminio

Martedì 27 gennaio 2009 alle 10.00 nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale si è tenuta la cerimonia ufficiale di celebrazione del Giorno della Memoria. Oltre alla presenza del giornalista e scrittore Gad Lerner, nel salone gremito di pubblico si trovavano tanti giovani, le scolaresche che hanno partecipato al premio provinciale I giovani ricordano la Shoah, le autorità, e 12 liguri sopravvissuti ai campi di concentramento, ai quali è stata assegnata la Medaglia d’Onore. 

«Settant’anni dopo non siamo ancora capaci di spiegare come sia stato possibile che società civilizzate abbiano dato un consenso di massa alla pratica dello sterminio, all'eliminazione genocida del corpo estraneo per purificare la società». È questo secondo Gad Lerner l’enigma ancora incomprensibile, il nodo da sciogliere, il bisogno profondo di conoscenza.
«Non voglio sacralizzare il Giorno della Memoria» ha ribadito più volte. «La memoria ci serve non per celebrare vittime più importanti di altre, ma per dettare i comportamenti di ognuno di noi nel presente e nel futuro. Oggi, più che gli ebrei, sono altri in Italia a subire discriminazioni e soprusi: il mio invito è quello di di essere sentinella, fare tesoro della memoria per riconoscere il pregiudizio». Un appello rivolto in maniera particolare ai giovani e ai bambini, affinché sappiano condannare le discriminazioni e siano in grado di ribellarsi, in futuro, a qualsiasi forma di antisemitismo.

Nato a Beirut da famiglia ebrea, Gad Lerner vive in Italia dall’età di tre anni e molti suoi parenti risiedono ancora in Israele. Nel suo intervento non ha potuto fare a meno di citare la triste attualità degli scontri tra truppe israeliane e militanti palestinesi, evidenziando come «quest'anno intorno al Giorno della Memoria serpeggiano malumore e tensione».
Un discorso a tutto tondo, tra citazioni di Primo Levi e del film Valzer con Bashir, in cui ha anche affrontato temi di stretta attualità cittadina: sulla recente notizia che il Comune intende costruire una moschea al Lagaccio, il giornalista ha commentato «se a Genova c'è una sinagoga, perché non dovrebbe esserci una moschea?».

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