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Sarajevo 20 anni dopo

Moni Ovadia
Moni Ovadia
Federica Restani
Federica Restani



A Zvornik ho lasciato il mio cuore
Lo spettacolo racconta l’inizio della sanguinosa guerra di Bosnia: i pogrom dei musulmani, le stragi, la pulizia etnica nelle città e nei villaggi lungo la Drina. Bande di criminali nazionalisti serbi dilagano in Bosnia attraversando il fiume. Le bande di Arkan, le Tigri, quelle di Seselj, le Aquile Bianche, e quelle ebbre che Sidran mette in scena e fa muovere insieme agli altri personaggi della pièce in un piccolo albergo sulla Drina a Zvornik, la città distesa lungo il grande fiume di confine.
Nella scena una camera, la reception, la lavanderia. Gli spazi e gli oggetti sono vissuti nella loro dimensione strettamente funzionale, non sono mai altro da quello che sono, fintanto che la follia della guerra non irrompe nella storia, cambiandone la funzione e facendoli diventare irriconoscibili.

Abdulah Sidran è il maggiore poeta e scrittore bosniaco. Una definizione piuttosto riduttiva, perché inquadra l'artista in una dimensione nazionale. Invece Sidran è autore di testi bellissimi, di poesia e di sceneggiature, come quelle dei film Ti ricordi di Dolly Bell? e Papà è in viaggio d'affari, che fruttarono a Emir Kusturica il Leone d'oro nel 1981 e la Palma d'oro nel 1985. Il connubio tra il regista e lo scrittore si interruppe (a detta di entrambi in maniera indissolubile) con l'inizio dell'assedio di Sarajevo da parte delle truppe serbe guidate da Ratko Mladic, che iniziò il 5 aprile del 1992 e finì il 29 febbraio del 1996. Kusturica da Sarajevo si trasferì in Serbia e si convertì da musulmano in cristiano ortodosso; Sidran, musulmano non praticante, si batté per la sua città assediata contro le truppe di Ratko Mladic.

SARAJEVO
20 anni dopo

parole, poesia e teatro

Genova, Palazzo Ducale
2 ottobre 2012, ore 20.45

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Vent'anni fa per quarantaquattro mesi Sarajevo fu sotto assedio. Il più lungo della storia contemporanea ma anche un drammatico laboratorio dei conflitti etnici e dei fondamentalismi che segnano il nuovo secolo.
Ricordare quei giorni è riflettere sui nostri tempi. E forse il modo migliore di farlo è affidare la storia alla parola dei Poeti.
Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura promuove una serata di parole, poesia e teatro dedicata appunto a Sarajevo.
Nella Sala del Maggior Consiglio, alle 20.45, Silvio Ferrari, scrittore e traduttore di alcuni dei maggiori autori e poeti di lingua slava, introdurrà l’iniziativa. Successivamente Piero del Giudice, giornalista e scrittore (inviato a Sarajevo durante i giorni dell’assedio) dialogherà con l’autore Dževad Karahasan per presentare il suo libro Il centro del mondo.
Moni Ovadia leggerà alcuni brani di poeti che vissero le tragiche vicende dell’assedio e infine verrà messa in scena - da Ars Creazione e Spettacolo Teatro Sociale di Mantova - la pièce A Zvornik ho lasciato il mio cuore di Abdulah Sidran.

Programma


Introduce
Silvio Ferrari

"Il centro del mondo"
dialogo tra Piero Del Giudice e l'autore Dževad Karahasan

I Poeti dell'assedio
Reading di e con Moni Ovadia

A Zvornik ho lasciato il mio cuore
dalla pièce di Abdulah Sidran
Ars Creazione e Spettacolo
Teatro Sociale di Mantova
interpreti
Giovanni Franzoni, Federica Restani, Massimo Brizi, Alex Sassatelli,Roberto Serpi, Alberto Giusta
regia di Federica Restani



Sarajevo 20 anni dopo

Dževad Karahasan (Duvno, 1953) è lo scrittore dell’assedio di Sarajevo (aprile 1992 - febbraio 1996).

Della piccola comunità di origine – Bosnia Erzegovina sud occidentale - ricorda i contrabbandieri di tabacco, gli "jugošvaba" emigranti tornati ricchi dalla Germania, i frati da cui impara la filosofia e il latino, di nascosto dal padre, comunista convinto. A Sarajevo si laurea in letteratura e teatro. Professore di drammaturgia all’Accademia delle arti teatrali della città, dopo lo scoppio della guerra, ne diventa preside. Esce dalla città assediata il 27 febbraio 1993. Costretto all’esilio sino alla fine della guerra, torna nella città elettiva insieme alla moglie Dragana Tomašević. È docente di drammaturgia nelle università di Sarajevo, Graz e Berlino. Nell’assedio scrive i testi di Dnevnik selidbe (Diario di un trasloco) (Durieux, Zagabria e Wieser Verlag, Klagenfurt, 1993), libro di enorme successo di critica e pubblico, in italiano con il titolo Il centro del mondo. Sarajevo, esilio di una città (Il Saggiatore, Milano, 1994). Sarajevo, centro del mondo diario di un trasloco (ADV settembre 2012) è la nuova edizione del libro con un nuovo titolo, secondo le indicazioni dell’Autore, e pagine inedite.

Per leggere l'intervista di Piero Del Giudice a Dževad Karahasan clicca qui
Sarajevo dopo il buio

Per approfondire
Acrobat Sarajevo 20 anni
Acrobat Osservatorio Balcani