Nel 1622 il dipinto, insieme agli altri undici contestualmente eseguiti e dedicati agli Apostoli, andava ad aggiungersi alla straordinaria quadreria messa insieme da Gio. Carlo Doria. L’evocazione del numero sorprendente di tele raccolte dal gentiluomo – circa settecento! – della varietà di soggetti e delle meraviglie naturali e artificiali che le affiancavano fornisce lo spunto per indagare i confini tra consumo culturale e accumulo compulsivo.
Loading 16 aprile 2015 |
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