Henri Cartier-Bresson. Russia Armenia, Unione Sovietica, 1972 © Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos / Contrasto

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Biografia



1908 Viene concepito a Palermo, in Sicilia. Nasce il 22 agosto a Chanteloup,  Seine-et-Marne.

1923 Sviluppa un appassionato interesse per la pittura e alcuni aspetti del Surrealismo.

1927-28 Studia pittura allo studio di André Lhote.

1931 Trascorre un anno in Costa d’Avorio, dove scatta le sue prime fotografie. Tornato in Europa, scopre la Leica, che diventa il suo strumento preferito. Viaggia in Europa (soprattutto in Italia e in Spagna) e si concentra sulla fotografia.

1933 Espone le sue opere alla Julien Levy Gallery di New York.

1934 Trascorre un anno in Messico al seguito di una spedizione etnografica. Nel  1935 espone le sue opere assieme a quelle di Manuel Alvarez Bravo presso il Palacio de Bellas Artes  de Mexico.

1935 Soggiorna per un periodo negli Stati Uniti, dove scatta le sue prime fotografie di New York e si cimenta per la prima volta con il cinema, assieme a Paul Strand. Espone le sue opere per la seconda volta alla Julien Levy Gallery, assieme a Walker Evans e a Manuel Alvarez  Bravo.

1936-39 Lavora come secondo assistente di Jean Renoir a La vie est à nous, cui faranno seguito Une partie de campagne e La règle du jeu.

1937 Dirige un documentario sugli ospedali della Spagna repubblicana intitolato Victoire de la vie e uno per il Secours Populaire intitolato L’Espagne vivra. Louis Aragon lo presenta alla redazione di Regards, dove pubblica una serie di reportage fotografici, tra cui il servizio sull’incoronazione di Giorgio VI.

1940 Catturato dai tedeschi, riesce a fuggire al terzo tentativo nel febbraio del 1943.

1943 Realizza una serie di ritratti fotografici, tra cui quelli di Matisse, Picasso, Braque e Bonnard.
1944-45 Lavora insieme a un gruppo di fotografi durante la liberazione di Parigi. Dirige Le retour,  un documentario sul rimpatrio dei prigionieri di guerra e dei detenuti civili.

1947 Soggiorna negli Stati Uniti, dove lavora alla cosiddetta esposizione “postuma” delle sue opere, proposta  dal Museum of Modern Art di New York quando si credeva che fosse caduto in guerra. Fonda l’agenzia cooperativa Magnum Photos assieme a Robert Capa, David ’Chim’ Seymour, William Vandivert  e George Rodger.

1948-50 In Estremo Oriente per tre anni: in India segue la morte di Gandhi, in Cina l’ultimo periodo dei Kuomintang e i primi sei mesi della Repubblica Popolare, e in Indonesia l’indipendenza del paese.

1952-53 Di nuovo in Europa.

1952 Il suo primo libro, Images à la sauvette, viene pubblicato da Tériade, con copertina di Matisse.

1954 È il primo fotografo ammesso in Unione Sovietica durante il periodo della distensione. Pubblica Les danses à Bali, volume che segnerà l’inizio della lunga collaborazione con Robert Delpire.

1958-59 In Cina per tre mesi in occasione del decimo anniversario della Repubblica Popolare Cinese.

1963 Torna in Messico per la prima volta in trent’anni e vi resta quattro mesi. Life lo invia a Cuba.

1969-70 Dirige due documentari per CBS News negli Stati Uniti.
1975 Si concentra sul disegno ma continua a scattare ritratti e fotografie di paesaggio.

1986 Si apre la mostra “Henri Cartier-Bresson: The Early Work”, allestita al MoMA  di New York e curata da Peter Galassi.

1988 A Parigi, al Centre National de la Photographie, si inaugura una sua grande mostra curata da Robert Delpire. Nasce il Prix Henri Cartier-Bresson, assegnato a Chris Killip nel 1989 e a Josef Koudelka nel 1991.

2003 Si inaugura alla Bibliothèque Nationale de France la grande mostra retrospettiva (che sarà poi itinerante) ”HCB de qui s’agit-il?”. In questo stesso anno, si apre a Parigi la Fondation Henri Cartier-Bresson.

2004 Henri Cartier-Bresson muore il 3 agosto a Montjustin.