Meditazioni Mediterraneo
In viaggio attraverso sei paesaggi instabili


Meditazioni Mediterraneo.
In viaggio attraverso sei paesaggi instabili

Palazzo Ducale, Appartamento del Doge
10 settembre – 7 novembre 2010

IL PERCORSO

La mostra, che è stata inizialmente realizzata con il contributo di Hermés Parigi, si è ampliata con nuove esperienze e ora si sviluppa attraverso un percorso che comprende 6 stanze, 3 spazi e 2 ambienti. Nelle 6 stanze si propongono altrettanti paesaggi con istallazioni multimediali e interattive e la presenza costante di un cavalletto fotografico è la metafora che indica l'elaborazione narrativa e visiva di Studio Azzurro. Pezzi originali, reperti archeologici e preziosi documenti, dialogano con le installazioni multimediali per focalizzare l'attenzione su quella culla di civiltà che, nel Mediterraneo, fu il Mar Tirreno. Nei 3 spazi, fra cui la Cappella Dogale, antiche testimonianze raccontano elementi fondamentali dello spirito e dell'economia delle culture tirreniche, seguendone intrecci, corsi e ricorsi attraverso i millenni. Nei 2 ambienti finali si sviluppano delle narrazioni attraverso suoni e filmati.

Una prima area ci introduce a un'idea di Mediterraneo come luogo di interscambio e di culture diverse, che nel tempo si sono formate, incrociate, contaminate, dando luogo a un sentire comune, pur mantenendo gelosamente le proprie caratteristiche. In questa sala, due mappe reinventate del bacino mediterraneo, proiettate su grandi schermi, invitano il visitatore a capire e a intraprendere il viaggio che è stato fatto. Ricostruiscono visivamente le correnti dei venti, fecondatori inconsapevoli di terre, comparandoli ai flussi migratori di popoli e delle genti, avvenuti nelle varie epoche. Accanto alle mappe di oggi ecco il Mediterraneo delle mappe antiche che lo raffigurarono dapprima come la totalità del mondo conosciuto (l'Atlante Luxoro, raro atlantino medievale di scuola cartografica genovese, e la carta di Jacopo Maggiolo, dell'inizio del Cinquecento, dalle raffinate decorazioni splendenti di oro e porpora), poi come parte di un mondo sempre più vasto che abbracciava nuovi spazi via via che questi venivano scoperti: dal planisfero della Geografia di Tolomeo al Teatro del Mondo di Ortelio, dal primo atlante vero e proprio risalente a Mercatore agli atlanti settecenteschi modernamente essenziali e sempre più accurati.