L'utopia della "scoperta": l'immaginario di Colombo


Antonio MUSARRA

venerdì 5 aprile, ore 16 Archivio Storico


Su Colombo v’è, ancora, molta confusione. Tutt’oggi non è possibile affermare l’esistenza d’un consenso unanime in merito alla sua poliedrica personalità.
Numerosi particolari della sua biografia – il luogo e la data di nascita, la professione (sua e della famiglia), il credo religioso, la cultura, le aspirazioni, l’eredità – seguitano a esser dibattuti. Del resto, in molti si sono appropriati della sua figura: uomo del medioevo, uomo del rinascimento, uomo di scienza, cattivo amministratore, assetato d’oro e di ricchezze, fervente crociato, brutale assassino. Può darsi che qualcuna di queste definizioni gli si addica, anche se il nostro non è, certo, uno che si lascia incasellare. In che modo concepì l’impresa che lo rese celebre? Quale, il suo universo mentale e culturale? L’esplorazione dei suoi variegati “testamenti” – giuridici, certo, ma anche, e soprattutto, letterari – consente di coglierne l’immaginario e di valutarne il retaggio in rapporto all’azione, spesso crudele, dei conquistadores.

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