Otto Hofmann

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Aspetti della fotografia al Bauhaus

Negli anni Venti la consapevolezza dell’autonomia creativa rispetto alla pittura e all’uso documentaristico del mezzo fotografico permette alla fotografia di confrontarsi alla pari con gli stessi temi affrontati all’epoca dalle avanguardie artistiche: l’adesione alla modernità, la geometrizzazione delle forme, l’astrazione, la resa dello spazio urbano, il rapporto spazio-tempo, le funzioni conoscitive del mezzo artistico. In Europa i principali contesti di ricerca, grazie alle grandi mostre pubbliche e alla diffusione delle riviste illustrate, si sviluppano a Parigi e, con significativi contatti con la fotografia sovietica, in Germania. Il principale esponente artistico in questo ambito è senza dubbio Laszlo Moholy-Nagy: egli continuando con rigoroso processo metodologico le esperienze fotografiche già avviate a Berlino nel clima di ricerca del Dadaismo, sviluppa all’interno del Bauhaus le teorie sulla stretta connessione tra arte moderna e fotografia, come testimoniato dal volume Malerei, Photographie, Film pubblicato nel 1925 nella collana dei Bauhausbücher, curata da Gropius e dallo stesso Moholy-Nagy. Grazie al prezioso contributo di Laszlo Moholy-Nagy e della moglie Lucia, in questi anni al Bauhaus le innovative ricerche sulla struttura formale della fotografia conducono alla realizzazione di fotogrammi di oggetti in movimento, fotomontaggi e fotografie ai raggi Roëtgen. Nonostante la fotografia non fosse stata ancora introdotta ufficialmente nei programmi d’insegnamento – ciò avviene solo nel 1929, con la creazione di una cattedra assegnata a Peterhans - l’interesse suscitato dalle scoperte di Laszlo e Lucia è tale che molti artisti, anche all’esterno del Bauhaus come per esempio il critico d’arte Franz Roh, condividono la sperimentazione con il mezzo fotografico, apportando personali contributi creativi alle ricerche avviate. Artisti come Herbert Bayer, Theo Ballmer, Eugene Batz, Florence Henri, Hannes Meyer, Lucia Moholy, Walter Peterhans, Xanti Schawinsky, Greta Stern, Lux Feininger, Walter Funkat, Erich Consemuller, Albert Braun ed altri ottengono, infatti, risultati sorprendenti nell’elaborazione dell’immagine fotografica, contribuendo così all’affermazione di rivoluzionari codici formali che rispondono alle urgenti necessità di utilizzare un mezzo più veloce e comunicativo, in grado di esprimere le istanze avanguardistiche dell’epoca e di fornire - attraverso prospettive inusuali, riprese ravvicinate e tagli particolari - una nuova e radicale visione della realtà.