Palazzo Ducale di Genova

Grock - la mia carriera di clown


Nouvelle Vague - caffè-eno-libreria
Vico de' Gradi 4r Genova
14 dicembre 2006 - ore 18:30


«Un sorriso ben recitato può sostituire
una lunga frase. Quante volte ho suscitato
un effetto inatteso con una semplice espressione
del volto! Questo è il risultato raggiunto in
mezzo secolo di osservazioni e di ostinazione.
Bisogna sempre perfezionare quanto
c’è di già perfetto. Oggi sono convinto
di esserci arrivato.»


Una risma di carta e una penna stilografica. Con questi semplici strumenti Adrien Wettach, il figlio di un orologiaio che ha conquistato le platee di tutto il mondo con il nome d’arte di Grock, ha creato in queste pagine un’altra delle sue magie. La sua autobiografia non è solo il racconto di una straordinaria carriera artistica: è anche un caleidoscopico viaggio nella storia del circo e del teatro del Novecento.
Con ironia e originalità Grock mette in scena, per i suoi lettori, la storia emozionante della sua vita: un bambino che incontra un acrobata, scopre il circo, diventa giocoliere, musicista, e infine il clown più famoso di ogni epoca. Amato dai grandi della Storia, osannato dalle folle su tutti i palcoscenici, Grock ha portato il circo nel teatro. Ed è stato ineguagliabile nell’arte più difficile: far ridere.
Traduzione a cura di Massimo Locuratolo – ed. Mursia.


Per informazioni:
Associazione Culturale Sarabanda: tel. 0108600232
Nouvelle Vague: tel. 010256272


Grock – La mia carriera di clown
è l’autobiografia di Grock (Adrian Wettach, 1880 – 1959), il clown più importante del Novecento. Scritta a 68 anni, percorre l’intera carriera di un uomo che, nato in una famiglia di orologiai e albergatori svizzeri, ha identificato molto presto i suoi talenti per la musica, l’acrobazia, la giocoleria (specializzazioni interpretate sempre, però, più dal punto di vista eccentrico che non virtuosistico in sé) e li ha sfruttati con tenacia e volontà, incanalandoli negli schemi di un linguaggio comico universale che ha poi influenzato tutti i comici visuali degli ultimi cinquant’anni. Il libro inizia col racconto delle esperienze dell’infanzia e dell’adolescenza, segnate da episodi eccezionali come la scoperta, favolosa, del circo, e poi del piacere nell’esibirsi, nel ristorante del padre e nei paesi del Giura bernese; o il lungo soggiorno formativo in Ungheria come istitutore; e, ancora, le peregrinazioni da una nazione all’altra col suo primo spettacolo “vero” durante un’epoca in cui tutto, dal viaggiare al convivere con una compagnia di artisti, presentava difficoltà organizzative al limite dell’assurdo.

La narrazione prosegue con gli anni dell’apprendistato compiuto a fianco di Antonet (definito, sempre, il miglior clown della sua epoca) nei migliori circhi del mondo, e poi nei music-hall, sui palcoscenici dei quali l’artista mise a punto il repertorio e il personaggio che gli avrebbero consentito di diventare, nel periodo tra le due guerre, il comico più richiesto, amato e pagato nei teatri di varietà europei.

I personaggi della storia che hanno acclamato l’arte di Grock - da Churchill al re Vittorio Emanuele, a Maurice Chevalier e a Chaplin tra i moltissimi – emergono in queste pagine sotto un’angolazione inedita, privata, e per questo molto gustosa, che ne rivela il lato umano come poche volte capita di leggere; e i grandi eventi che hanno segnato la prima metà del secolo scorso costituiscono lo sfondo di una vicenda professionale, e umana, che non ha avuto eguali.

Per questo, e anche perché descrive aspetti poco conosciuti, se non addirittura obsoleti, del mercato e dei meccanismi dell’intrattenimento nei decenni che hanno preceduto l’affermazione del cinematografo come spettacolo di massa, il libro è un viaggio toccante e straordinario, narrato benissimo, dentro il mondo del circo e del music-hall internazionale. Un viaggio compiuto da un individuo sicuramente fuori dalla norma, il cui lavoro ha cambiato definitivamente, assieme a quello di pochissimi altri, la storia della comicità.