Palazzo Ducale di Genova

È sempre più difficile vivere nelle città: italiane, per molte ragioni di ordine economico, sociale e politico. Negli ultimi decenni si è rinunciato alla pianificazione “ordinaria” , favorendo forme private di intervento sul territorio. In questo quadro, i cittadini vivono sempre in allarme, per la necessità permanente di esercitare un controllo su quelle situazioni che non fanno parte della loro diretta esperienza e che possono frapporsi tra sè e le risorse a cui vorrebbero accedere (sociali, culturali, materiali). Da qui derivano due tipi di comportamenti: uno di tipo individualistico – ad esempio coloro che attraversano la città sempre collegati ad un Ipod da cui ascoltare la “propria musica” – e uno che porta a condividere momenti sociali esclusivamente con quanti si considerano propri simili. Da tali atteggiamenti deriva un impoverimento della vita sociale della città, nella quale le persone si muovono e si incontrano senza però riuscire a comunicare e a superare quei muri immateriali che inevitabilmente li condizionano.

Profilo biografico
Antonietta Mazzette docente di Sociologia urbana all’Università di Sassari.
E’ autrice di pubblicazioni su vari campi di interesse scientifico: le forme di agire sociale verso la tutela ambientale; le forme di esclusione e inclusione sociale in ambiti urbani; la moda e i giovani in scenari metropolitani; i centri storici come aree di transizione sociale verso l’alto e verso il basso; i mutamenti urbani e le vulnerabilità individuali e territoriali; la sicurezza dei cittadini.